Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #244

Torna alla pagina di ricerca

AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Tutto il costone è battuto.

Il suolo dà l’impressione che sia percosso da correnti elettriche, frigge, crepita, chi si sposta può rimanere paralizzato, le gambe spezzate, il rene spaccato.

E il lagno del sergente col rene spaccato dura monotono, uguale, dall’alba.

Arriva un soldato — è guizzato immune fra quel crepitio — porta un biglietto di Poli.

Il capitano Ripamonti con otto o dieci buchi nel corpo di bombe a mano s’era trascinato via dalla cima e gemeva là sotto, allo scoperto.

Andarlo a prendere, un suicidio.

Ma Sommacal ha detto: