Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #367
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Chi ha inventato le parole rozze, chi ha trovato il ritmo doloroso:
È la più bella canzone militare nata dalla guerra, destinata a diventare leggenda, ad essere cantata sempre, quando saranno reclute i nipoti di questi ragazzi — quelli che faranno a tempo ad andare a casa e sposarsi l’amorosa.
E c’è dentro tutto lo scontroso spirito di corpo del soldato di montagna, ruvido e ubbidiente, che accetta la guerra come un castigo giusto ed inevitabile.
Spunta l’alba del sedici giugno comincia il fuoco l’artiglieria il terzo alpini è sulla via Montenero per conquistar.
Quando fummo a venti metri dal nemico ben trincerato un assalto disperato il nemico fu prigionier.
Montenero Montenero traditor della patria mia ho lasciato la mamma mia per venirti a conquistar...
Deve essere stata composta la sera stessa dopo la battaglia — sotto un cielo povero come questo, dopo che il sergente ha cancellati dal ruolino i nomi dei morti ed ha fatto portare i loro zaini nel magazzino.