Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #426
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Le raffiche continuano, le pallottole fischiano e picchiano così vicine che ho l’impressione che basti un movimento per acchiapparne una.
E finalmente mi decido, un salto nel prato, trenta metri di corsa, auff, l’ho scampata bella.
Cose che succedono con queste linee che noi stiamo sotto e loro sopra, e quando si va a riposo a cinquecento metri dalla prima linea.
Busa m’ha fatto pagare una bottiglia, quando l’ha saputo.
Il mio nome arricchisce il libro rosso, il libro che segna il numero delle bottiglie pagate e la sua brava motivazione vicina, tutta la storia del battaglione racchiusa in una gioconda cronaca pantagruelica, la tòpica dell’aspirante e gli arresti del capitano, le buone e le cattive fortune, e la vigilia delle licenze e il rammarico di non avere più a sperarne per un pezzo.
Poiché è già sera la compagnia dorme da un pezzo nel baraccone, del suo sonno duro e convinto di truppa a riposo.
Noi, signori ufficiali, siamo ancora a mensa, con un po’di vino ed i gnocchi, ma non tanto più sibariti però.