Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #459

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Vengono, infatti, poco dopo (Bordoli dice che nemmeno ha bisogno di lavarla, la zuppiera) con gli occhi lustri, a bere il vino e raccontar la loro gioia.

Dice Tonòn, piccolo, rosso, la barbetta da becco:

- El xe el più bel giorno de la me vita.

E De Malandrino, l’abruzzese del ’96 che ha a casa moglie e due figli, faccia da arabo terminata dal pizzo corto e crespo, spalancando la bocca su un luccicore di denti da lupo:

— Signor Capitano, tu l’hai indovinata la fame che tenevo stasera:

Poiché la mia compagnia è la più povera d’uomini, il maggiore me la rimpolpa con tutti i condannati che mandano al battaglione con pena sospesa.

Oggi me n’arriva uno che viene dal battaglione Feltre, bel tipo, vecchio del novantuno, sciatore scelto, ciarlone e confidenziale.