Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #523

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

e bisogna ricorrere al medico che la prende al magazzino della sanità con la scusa che gli serve per la disinfezione latrine.

E così i baracchini sorgono.

Ma il superiore che viene accigliato in linea e vuole le rastrelliere — persino: — per i fucili e i cartelli con l’indicazione:

Latrina, e il filo d’Arianna per andarci di notte, il superiore che dà pipe a destra ed a sinistra, non sospetta nemmeno per un attimo con che cosa si combatte qui per farci la casa, mentre c’è già mezzo metro di neve e il gelo fluisce la notte sotto gli abeti stecchiti:

con quali accorgimenti questi combattenti fanno i muratori gli scalpellini i falegnami, con quali sotterfugi se la cavano, persino con una ricognizione in fondo al vallone, a due passi dagli austriaci, per portar via le lamiere alle vecchie baracche abbandonate, che se ai sommi comandi lo sapevano gli veniva un accidente.

Già, perché per uscire dai reticolati ci vuole il loro ordine scritto;

e questo perché per loro i reticolati servono ad impedire ai soldati che volessero disertare di farlo — non ad impedire che venga dentro il nemico, come credevamo io e te.