Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #567

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Se avessero posti con noi i reticolati e avessero provato a passar quelli degli altri, se avesser scavate con noi le trincee e preparati gli appostamenti, se avesser preso i pidocchi con noi e tremato di freddo con noi e rabbrividito con noi sotto l’attacco imminente, saprebbero bene come stanno le cose.

E non ci domanderebbero ogni sera di raddoppiare la vigilanza come se fosse la razione foraggi (quella invece la diminuiscono, poveri muli).

Ma non hanno fatto la guerra, pur se la comandano.

E dice De Fanti, barbetta rossa, cuor d’oro, sottotenente da venti mesi perché le carte gliele smarriscono sempre, e sfottuto dal colonnello che non capisce quanto orgoglioso eroismo, quanto spirito di sacrificio sia sotto la sua scontrosità ruvida di cadorino — dice De Fanti:

— La guerra la vinceremo quando comanderanno le divisioni quelli che hanno comandato un plotone in guerra e sapranno che cosa vuol dire.

A leggere i giornali se ne imparano delle buonine.

Ecco qua.