Voci della Grande Guerra

Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #710

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AutoreMonelli, Paolo
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreL. Cappelli
LuogoBologna
Data1921
Genere TestualeMemorie
BibliotecaThe University of Connecticut Libraries (Internet Archive)
N Pagine Tot227
N Pagine Pref
N Pagine Txt227
Parti Gold[122-131] [1-121] [132-229]
Digitalizzato Orig
Rilevanza3/3
Copyright

Contenuto

Pare che tutto il passato di lotta e di angoscie e di sforzi confluisca con enorme violenza ad un solo punto definitivo e tragico per vivere il quale tutto quel passato non fu che un’attesa necessaria.

È il momento in cui la vita non è nulla e la madre è dimenticata e il viso di un morto ha la promessa di un’uguale pace al tuo smarrimento.

Ma il rivoletto di sangue dalla fronte del caporalmaggiore e le parole concitate del sottotenente s’intagliano nei sensi, afferrati con nitidezza di percezione, incasellati per il ricordo eterno.

Il capitano Busa parte con tutta la 300.a per tentare di chiudere il buco.

Ma adesso gli ho addosso io.

Corpo a corpo.

Sbalzi successivi, difesa disperata delle mitragliatrici.