Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #867
Autore | Monelli, Paolo |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ho bevuto alle acque dei fiumi.
Ho dormito le giornate seppellito nelle foglie secche dei tabià, nel fieno delle alpi, rabbrividendo talvolta per avervi udito frugar dentro il forcone del Tirolese.
Sono passato altre sere sotto un nevicare uguale e senza vento, per borghi taciturni, ma dalle finestre illuminate una malinconia della casa materna, di veglie tranquille in patria stringeva il cuore fino a farlo dolere.
(Chi ritroverà la figurina di fanciulla che la sera a San Giovanni in Pongau m’indicò — paurosetta — la via:).
Solo per il grande paese ostile — sotto la neve e la pioggia — e senso orgoglioso di dover passare così a tutti ignoto, di spiare ai passaggi a livello, di valicar cancelli e superar recinti, vagabondo malinconico e ostinato.
Ed ora, a guardarci l’ombilico dei rimpianti, ancora incarcerati.
Nei buffi del vento primaverile il vecchio castello rabbrividisce;