Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #885

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

io che dovevo aiutarli e soccorerli, scòrgerli avanzando nella terribile vita, imploro dalla lor pietà di fratelli il pane di che sostentarmi, il pane che il mio stomaco insaziato chiede, che il sangue chiede per convogliar vita ai tessuti. —

Sono un bruto. —

La vita animalesca urge anche contro le soglie dell’anima. —

E la mia patria è straziata dal nemico e dalla viltà dei suoi figli, e il dolce paese del Vecellio e di Cima è fatto preda dei tedeschi.

La demenza, l’orrore, il male, la povertà, la fame, l’asservimento alle leggi brutali sono oggi il collegio de’miei compagni;

le ore passano nel desiderio atroce del cibo, nella rapida voluttà del deglutire, nell’orrore della fame insaziata, nel freddo dell’inverno nordico, nella solitudine tra la folla. —

Rastatt, 24 dicembre 1917.