Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #994
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Dio sa, se e quando potranno arrivare i soccorsi dalla patria.
Dalla patria che versa in condizioni tanto difficili e che, a dir vero, non fu mai troppo sollecita dei suoi figli lontani.
Non leggo più i giornali, perché non voglio soffrire con ansie e speranze, perché sono accasciato moralmente.
Penso però sempre, se la fame si stacca da me un solo istante, alla mia Italia, alla mia terra divina, alla sua gente, alle sue memorie, alle sue radiose bellezze. —
Ai miei penso sempre, angosciato di non aver loro notizie:
stanotte sognai di aver avuto due giorni di permesso per andarli a salutare.
Mi dissero che nel sonno piansi: