Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1195
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Il giorno 21 dunque, Cerrato salì al Krasji;
Favia del Core (quale fortuna:) ottenne la licenza ordinaria, che ancora forse non ha ultimata, e partì l’indomani, giorno 22. —
Alla 470.a da me e da Cola tutte le disposizioni furono prese per la partenza dell’indomani. —
11. La notte tra il 21 e il 22 dormii nel mio sacco a pelo, recatomi dal soldato Giudici, nel solaio della casetta-fureria, in Kosec, e sopra una branda.
A terra, presso di me, dormì il soldato Sassella Stefano, ancora non guarito. —
La sera del 21, mi tagliai barba e capelli (barbiere Bricalli Gelindo, della Val Malenco), mi lavai i piedi con acqua calda preparatami da Sassella, mi cambiai di biancheria.
Inoltre suddivisi il mio bagaglio;