Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1214
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
---|---|
Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
I muli caricarono le mitragliatrici, alcuni cofani di munizioni, zaini di soldati (erano stanchissimi per il traino e non si poteva fare altrimenti) bagagli ufficiali, e cofani di fureria.
Si incolonnò prima la 790.a (cap.no Boggia), poi la 470.a —
Partimmo, se ben ricordo, verso le nove del mattino.
La 470.a compagnia lasciò a Kosec, nella casetta-fureria, parte delle munizioni, del bagaglio ufficiali, del bagaglio di fureria, in consegna al cap. Donadoni.
Gli zaini che non si poterono caricare sui muli vennero lasciati nella baracca truppa, in consegna al cap. Coderoni per mandarli a prendere l’indomani.
Installazione delle salmerie a Drezenca, nel luogo detto.
Partimmo dunque alle nove del mattino, per il Krasji Vhr: la 470.a con io e Cola (Cerrato Aldo c’era già); e la 790.a —