Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1227
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
13. Da Kosec alla vetta del Krasji Vhr (q. 1772), prima per strada rotabile, poi per buona mulattiera, poi per sentiero difficile, con una colonna di circa 30 muli, la 470.a Comp., impiegò oltre sei ore, compresa un’ora circa di sosta, in cui la truppa ebbe il caffè, e noi ufficiali mangiammo un po’di pane e di carne in scatola.
Il rancio alla truppa era stato distribuito prima della partenza da Kosec. —
Durante tale ascensione il tempo si rasserenò;
le artiglierie avversarie non ci tirarono, essendo la strada defilata dal coccuzzolo del Vrsic su cui si trovavano aggrappati gli austriaci.
Però la strada è vista dalla cima del Mrzli, il quale può telefonare e far sparare. —
Durante la marcia sentimmo parecchi colpi di grosso calibro, che giudicai 210, e altri di piccolo arrivare nella zona, credo a Za-Krajn (Planina Za-Krajn) e dintorni.
Nessuna impressione nei nostri soldati anche del 98, nuovi del fronte, che si mantennero sempre serenissimi. —