Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1229

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Durante tale ascensione il tempo si rasserenò;

le artiglierie avversarie non ci tirarono, essendo la strada defilata dal coccuzzolo del Vrsic su cui si trovavano aggrappati gli austriaci.

Però la strada è vista dalla cima del Mrzli, il quale può telefonare e far sparare. —

Durante la marcia sentimmo parecchi colpi di grosso calibro, che giudicai 210, e altri di piccolo arrivare nella zona, credo a Za-Krajn (Planina Za-Krajn) e dintorni.

Nessuna impressione nei nostri soldati anche del 98, nuovi del fronte, che si mantennero sempre serenissimi. —

Arrivammo sulla vetta del Krasji-Vhr (q. 1772) che già il sole declinava.

Trovammo Cerrato e gli zappatori, e Sorlisi (che conobbi a Edolo) per la 790.a Comp.ia.