Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1307
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Le sezioni portavano tutti i fucili, i tascapani, le gavette, 1 coperta, il telo da tenda; le mitragliatrici a spalla.
Chi non portava le armi portava 4 nastri (circa 7 kili ogni nastro).
Gli zaini, le tende piantate, le munizioni residue, vennero forzatamente lasciate sul terreno così com’erano, essendo l’ordine di trasferimento urgente.
Lasciammo il cap.le Coderoni Lorenzo e il soldato Monticelli Orazio di guardia a questo materiale, con l’incarico di riordinarlo. —
Io feci prendere all’attendente il sacco a pelo e qualche coperta, e lasciai nella mia tenda la cassetta d’ordinanza, piena di molta roba di lana, biancheria, ecc.; e una cassetta di legno contenente il mio prezioso diario di Torino-Carso-Clodig (libretto in pelle nera), il libretto ferroviario, il cappello alpino; con i fregi di tenente appena messi.
Avevo l’elmetto. —
Nell’oscurità diradantesi, stanchi, io stizzito di queste continue dislocazioni che non ci lasciavano il tempo di far bene i trasferimenti, prendemmo a scendere per un costone, e poi per un canalone verso la 6.a-8.a batteria.