Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1421
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
La trincea correva dalla estrema sinistra del catino (vi sboccava il camminamento proveniente dalla caverna) fino a questa postazione.
Lì s’interrompeva.
Una terza postazione era posta sulla costa destra, (8.a batt.), in trincea blindata e scavata in roccia.
Essa con feritoia batteva bene le pendici del Veliki, il vallone dei Caprioli, il trucchetto, infilando gli assalitori della catena Krasji-Veliki. —
La prima postazione, in galleria, era a prova di qualunque calibro:
le altre due erano solo riparate contro il tiro a tempo e le schegge. —
Una trentina di metri dietro l’imbocco della terza postazione, a ridosso della costa dell’8.a batt. nascosta dal Vrsic, ma non dall’Javorcek in vista del Rombon e del Krucla, v’era una capannetta in calcestruzzo, con una porta e due finestre senza battenti, e un tetto in lamiera.