Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1461
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
---|---|
Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Il bombardamento sul fondo valle a mattino venne dissimulato da quello operato sulle nostre posizioni. —
Intanto il cielo s’era rannuvolato e la montagna era occupata da una fredda nebbia.
Mattino del 24 ottobre, fredda nebbia e nevischio. —
Il bombardamento veniva operato contro le batterie 6.a e 8.a e verso la vetta del Krasji, non capivo lo scopo di battere quest’ultima posizione, dove non c’era nessuno (l’osservatorio d’armata ecc. erano sul rovescio) ma credo fosse per rompere le comunicazioni telefoniche, ciò che infatti accadde. —
I colpi erano da 75, da 65, e da 105;
il fuoco era intensissimo.
Esso però non fu letale, perché i pezzi e le nostre mitragliatrici erano in caverna. —