Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1531
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
il bravo sergente, dopo il sinistro, aveva contato i presenti ed era balzato in trincea per vedere se nessun altro mancasse. —
Riferì che solo quello era morto.
Io avevo già detto andiamo a vedere se vi son feriti.
Saputo che non ve n’erano, attesi che la violenza del fuoco scemasse un momento, poi con De Candido Cesare, Baccoli (muratore bresciano), Bertoldi (armaiolo veneto) e un altro con una barella andammo sotto il fuoco, a ricuperare il cadavere.
Credo che nessun soldato italiano sia stato così sollecitamente e premurosamente raccolto dal suo ufficiale e dai suoi compagni.
Di sasso in sasso raggiungemmo il baracchino:
il cadavere era bocconi, decollato completamente col collo fuori della terrazza, disteso attraverso il terrazzino di materiale di riporto.