Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1558

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Io avevo le armi postate, nella 1.a e 2.a feritoia (galleria e piazzola) e stavo un po’presso l’una e un po’presso l’altra.

Dopo il ritorno di Ranieri e Guignet e la loro ambasciata, continuai a osservare la valle;

ero addolorato e inquieto;

la nebbia impediva la vista dello Slatenik, non che delle antiche posizioni avversarie.

Cercavamo con inquietudine il sottostante bosco con lo sguardo, ma la nebbia ci permetteva di scorgere i primi alberi soltanto. —

Due specialmente erano le mie afflizioni:

quella di vedermi capitar sotto improvvisamente gli austriaci, e quella di non avere le bombe a mano che erano state promesse al comandante della 8.a;