Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1575
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Io non sentii (noi non sentimmo), nemmeno un colpo, e questo era un nuovo motivo per non sparare. —
Inoltre è compito di un provetto mitragliere lo sparare poco, l’evitare inutili fuochi di paura, il tenere le munizioni solo al momento opportuno.
Noi avevamo poche munizioni, (causa il trasferimento improvviso), nastri recati a spalla dai pochi rifornitori e zappatori:
la maggior parte erano sulla vetta Krasji.
Io avevo circa (:) trentadue nastri per la sezione, cioè 32 x 150 colpi.
Ciò non ostante, ripeto, sparai nella valle. —
Cap. 25.