Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1685
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
questa mitica rupe, costata tanto, e presso lei il Wrata, il Vrsic lasciare, ritirarsi; dopo due anni di sangue.
Attraversai un momento di stupore demenziale, di accoramento che m’annientò.
Ma Sassella incalzava:
«Signor tenente bisogna far presto, ha detto il tenente Cola di far presto», e incitò poi per conto suo gli altri soldati.
Mi riscossi:
credo non esser stato dissimile dai cadaveri che la notte sola copriva.
Diedi l’ordine a Remondino, il vecchio alpino piemontese (cl. 90 o 91) che rimase pure percosso, addolorato «Ma qui c’è qualche tradimento» esclamò, «ma non è possibile.»