Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1759

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Egli aveva il mio sacco da montagna contenente sapone, spugna, un po’di pane, macchinetta fotografica, ecc. — e portava credo delle coperte.

Era pure stanco, addoloratissimo, senza parole e aveva quell’automatismo di movimenti proprio delle persone fulminate:

aveva la voce bassa, roca, stanca. —

Ripresa la via passammo per le case di Rauna, che trovammo guaste e incendiate;

i soldati scorsero in cantine quantità di viveri, centinaia di fiaschi e scatole di marmellata e di carne, ecc. di qualche cantiniere il cui commercio riceveva un colpo da Hindenburg.

Sullo spiazzo d’un gruppo di case, credo Rauna, delle casse di sigarette Macedonia, a cui anche Cola e i soldati attinsero largamente:

erano preda futura degli austriaci.