Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1768
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Anche altri reparti percorsero lo stesso cammino.
Dal Mrzli o vicinanze, da vette vicine tiravano a granate e shrapnels contro i fuggiaschi, qua e là presso Jezerca, ecc., e sulla strada piovevano ma senza grande effetto.
Incontrammo muli morti dai bombardamenti del giorno precedente, muli vagolanti, e mucche libere in un prato.
Fui tentato di ucciderle con un colpo di moschetto, perché i tedeschi non le prendessero vive, ma il nervosismo di Cola e il pensiero della inutilità della cosa me ne distolse:
le pattuglie austriache dovevano esser vicine e le avrebbero mangiate egualmente.
Su e giù lungo i costoni del torrente, a bosco d’arbusti che intricava la marcia e stancava terribilmente io sacramentavo contro i fuggiaschi che si frammischiavano ai miei soldati:
volevo, e così fu, che la nostra fosse una ritirata e non una fuga.