Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1864

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

il ponte di Ternova era pure saltato, così dicevano tutti.

Meglio avrei fatto anche per il mio paese, a svignarmela per conto mio e forse non sarei riuscito egualmente.

Invece, sempre animato dallo scrupoloso sentimento della responsabilità del dovere, radunai un’ultima volta gli stanchi soldati.

Essendomi stato detto da De Candido Cesare, l’armaiolo della 3.a Sezione, che Cola aveva proseguito per Ternova, volli ad ogni costo seguirlo.

Ci volle del bello e del buono a muovere i soldati esausti e a farli proseguire un dietro l’altro, in riva al fiume per la boscaglia d' arbusti.

Eppure gridando e imponendomi energicamente ci riuscii.

Misi in testa il Serg. Gandola Giuseppe, e io mi misi in coda perché i soldati stanchi non gettassero i nastri.