Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1867

Torna alla pagina di ricerca

AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Essendomi stato detto da De Candido Cesare, l’armaiolo della 3.a Sezione, che Cola aveva proseguito per Ternova, volli ad ogni costo seguirlo.

Ci volle del bello e del buono a muovere i soldati esausti e a farli proseguire un dietro l’altro, in riva al fiume per la boscaglia d' arbusti.

Eppure gridando e imponendomi energicamente ci riuscii.

Misi in testa il Serg. Gandola Giuseppe, e io mi misi in coda perché i soldati stanchi non gettassero i nastri.

Ricordo che cammin facendo trovai un nastro, senza invoglio, lasciato da un soldato di Cola, e che me lo presi, sebbene fossi stanchissimo.

Incontrai un ufficiale d’artiglieria che recava un altro nastro di S. Etienne, evidentemente raccolto dal terreno e lasciato da qualche nostro soldato, e me lo feci consegnare;

(ricordi precisi, esattissimi) e lo feci portare a un soldato. —