Voci della Grande Guerra

Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1881

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AutoreGadda, Carlo Emilio
Professione AutoreScrittore
EditoreGarzanti
LuogoMilano
Data1991
Genere TestualeDiario
BibliotecaBiblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena
N Pagine Tot149
N Pagine Pref
N Pagine Txt149
Parti Gold13-131
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Io speravo ancora, pensavo ancora alla salvezza. —

La stanchezza istupidiva i soldati;

bestemmiavano, si gettavano a terra;

giungemmo a un punto in cui le colline strapiombano nell’Isonzo con un salto di roccia.

Lì bisognò risalire l’erosione fluviale, fino sul ciglio:

i soldati e io stesso, che ero il meno carico, salivano lentissimi, vinti dalla fatica e già presi dall’accasciamento.

Qualcuno tentava rimaner dietro (ricordo quel grasso e tondo Fiocchini).