Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #1902
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Mi dissero che l’avevano visto tornare. —
Ciò non ostante, nel dubbio tentai proseguire ancora:
ora occorreva discendere verso il fiume di nuovo, perché a quell' altezza il terreno non consentiva il passaggio (salto di roccia più in alto del precedente).
Cominciammo a scendere, quando non so chi mi assicurò che Cola era ritornato, e nuovamente che il ponte di Ternova era distrutto. —
Allora decisi di tornare alla passerella, unica speranza che ancor rimanesse.
I soldati mi seguirono istupiditi, con le mitragliatrici, stanchi, forse ormai certi della nostra sorte.
Io volevo sperare ancora, non dico speravo.