Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #2025
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Poi ci venne ordinato a me e Cola, di incamminarci con gli attendenti, verso Caporetto, lasciando i soldati.
Col pianto negli occhi e nel cuore mi congedai da ciascuno stringendo a tutti la mano.
E lentamente m’incamminai con Cola, dietro noi Sassella, il mio caro e fedele attendente, e De Candido, che Cola aveva scelto per attendente lì per lì, poiché egli conosceva bene il tedesco; lasciando Ghezzi.
Sassella portava il mio sacco, De Candido quello di Cola.
Io guardavo qua e là tentato ancora di prendere la via dei monti:
ma altra truppa tedesca sopraggiunse proprio allora dalla strada di Caporetto:
prima un orribile sottufficiale, tipo di sgherro e di assassino insieme, stese la sua pattuglia al margine del prato ove stavamo: