Taccuino di Caporetto : Diario di guerra e di prigionia (ottobre 1917-aprile 1918) Frase: #2040
Autore | Gadda, Carlo Emilio |
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Professione Autore | Scrittore |
Editore | Garzanti |
Luogo | Milano |
Data | 1991 |
Genere Testuale | Diario |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 149 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 149 |
Parti Gold | 13-131 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ci guardavano curiosamente ma nessuno ci usò, lì, atti o parole cattive.
Avevano tutti l’elmetto da combattimento, largo come un cappello di paglia, senza chiodo, a forma speciale:
Un sottotenente, curvo, magro, occhialuto come un mercante ebreo, chiese a Cola in tedesco se vi fosse molta truppa avanti.
Avutone risposta (tradotta da De Candido) che Cola non sapeva, salutò e se ne andò, fischiando ai suoi. —
Cap. 33. —
Proseguimmo per Caporetto, incontrando qua e là qualche avanzo di gente.
Giunti al ponte, lo vedemmo sprofondato nel burrone del fiume, insieme a due autocarri, con i quali era crollato.