Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.2) Frase: #209
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 241 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 241 |
Parti Gold | 7-46 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
spesso nei momenti più critici abbiamo bisogno di credere a qualche cosa, nel combattimento è riposante il pensare che vi è qualcuno che veglia su di noi; ciò aumenta il nostro coraggio e la nostra fermezza.
Ho raccontato questo episodio al mio buon amico il curato;
ne era commosso profondamente il brav’uomo:
15 luglio 1915, (fra Arezzo e Firenze) Mammina bella,....
quando ti ho scorta sulla loggia, in piedi, presso la bandiera, ti giuro mammina, ho provato una stretta al cuore per tutte le mie lagrime non versate, per la paura che tu, nella folla innumerevole, non mi potessi vedere.
Ma il tuo cuore di madre ha guidato il tuo sguardo, e così ho avuto la gioia di guardarti a lungo, finchè ho potuto.
Non ti dico il mio sentimento, perchè sentivo il tuo cuore così vicino al mio, così uno col mio, che non posso chiudere in segni alfabetici quello che noi ci siamo detti nell’infinito e nell’eterno....