Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.2) Frase: #255
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 241 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 241 |
Parti Gold | 7-46 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Ma se non tornassi piangete sì, ma nel fondo del cuore e rassegnatevi e non imprecate alla mia ed alla vostra sorte perchè sarei caduto per la più santa, la più nobile delle cause, la causa della libertà.
Se non tornassi, ripeto, a Jolanda il compito di alleviare le vostre pene, di molcere il vostro dolore.
E lo faccia con la condotta onesta, col conservarsi sempre pura ed amando il suo prossimo come sè stessa.
Dei dieci comandamenti di Dio, uno ne tenga sempre in pugno come una bandiera:
«Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te».
Cerca, Jolanda, di imitare la mamma e il papà nel loro amore per noi e se un giorno anche tu troverai un uomo che ti ami e non veda che te al mondo come unico bene, amalo, amalo appassionatamente, sinceramente, disinteressamente e nei figli che avrai da lui, ama lui stesso ed educali coi santi metodi della nostra mamma.
Dì loro che si dieno tutti sempre alle cause sante, cioè all’amore di tutto l’universo e maggiormente verso la loro Patria, la nostra Italia che in questo momento domanda forse il sangue di tuo fratello.