Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.2) Frase: #258
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 241 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 241 |
Parti Gold | 7-46 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Dei dieci comandamenti di Dio, uno ne tenga sempre in pugno come una bandiera:
«Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te».
Cerca, Jolanda, di imitare la mamma e il papà nel loro amore per noi e se un giorno anche tu troverai un uomo che ti ami e non veda che te al mondo come unico bene, amalo, amalo appassionatamente, sinceramente, disinteressamente e nei figli che avrai da lui, ama lui stesso ed educali coi santi metodi della nostra mamma.
Dì loro che si dieno tutti sempre alle cause sante, cioè all’amore di tutto l’universo e maggiormente verso la loro Patria, la nostra Italia che in questo momento domanda forse il sangue di tuo fratello.
A te dico questo perchè se avremo una generazione che insiti nel sangue abbia questi sentimenti, non ci saranno più guerre e tu pei tuoi figli non soffrirai quanto soffre ora la mamma e il papà per me.
Amali dunque i nostri genitori, anche per me, e nel momento di entrare nella trincea a compiere il mio dovere di uomo e di italiano ti giuro che se tu non seguirai queste mie norme non avrai bene nella vita e sempre ti inseguirà il rimorso.
Ma tu non hai bisogno di sermoni perchè ti so affettuosa.