Lettere di combattenti italiani nella grande Guerra (vol.2) Frase: #380
Autore | |
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Professione Autore | |
Editore | Edizioni Roma |
Luogo | Roma |
Data | 1935 |
Genere Testuale | Lettere |
Biblioteca | Biblioteca di Area Umanistica dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 241 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 241 |
Parti Gold | 7-46 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
la muraglia dei granatieri non si abbatte.
I granatieri non perdono terreno, a costo di morire tutti...
... Domani il mio reggimento avrà l’onore di essere chiamato ad una dura prova, ma l’animo mio, come sempre in serenità, sarà forte e condurrà i fanti alla vittoria, premendo nuovamente quel terreno ch’io lasciai, con tanto rimpianto, lo scorso mese di ottobre....
Picchierò sodo, voglio che gli Austriaci abbiano essi pure a soffrire quello che io provai nell’abbandonare il Carso...
...
La dichiarazione da te ottenutami dal medico mi farebbe togliere certamente dal fronte per un lunghissimo periodo, ma un ufficiale italiano, in questi supremi momenti, non può presentare tale documento ai superiori, perchè il suo dovere è di trovarsi al posto di combattimento, curando i suoi malanni durante gli intervalli...
4 ottobre 1916.