Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #8
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Si spiega soltanto perchè è qui dentro e così rappresentato.
Non so come avrebbe potuto mancare in quest’antologia, tanto vive in lui forte il momento che passiamo, nei suoi aspetti più antipatici ed in quelli più sovranamente alti.
C’è stato in lui durante gli anni di guerra il retore e l’eroe, ma non distinti, anzi così vicini, così avvinti, così inscindibili da diventar simbolo di molti italiani che han saputo trovare tanto sprezzo di morte e tanta costanza nel soffrire, pur non rinunziando a certi loro viziosi modi d’apparire, se non d’essere.
Già l’aveva detto Serra, al ritorno per il discorso di Quarto:
«Certo D’Annunzio ha guadagnato in questo momento:
ha ripreso posto fra noi:
è ritornato al posto, da cui pareva scaduto.