Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #289
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Sbarcato, condotto all’infermeria, non perde mai le forze, non si lascia mai vincere dal malessere e dalla stanchezza.
Conserva la sua disciplina in ogni atto, in ogni motto, come — dopo sedici ore di mare — la sua pelle serba il buon colore di frumento e la ferma grana, conciata all’uso nostro, all’uso d’Italia, non con la vallonea spenta nell’acqua di mortella, ma col sale e col sole.
Quando nomina la sua nave perduta, quando parla del suo comandante e dei suoi compagni rimasti nel fondo sepolti, quando apprende che nessuno è giunto in salvo, di quelli esciti con lui dal portello di prua, il dolore lo stringe: un dolore senza lagrime, un dolore d’eroe, che par gl’intagli quel dolce volto con uno scarpello più severo.
Resta mutolo e fisso, col capo reclinato.
L’acqua salsa gli cola dall’orecchio giù per l’omero nudo.
GABRIELE D’ANNUNZIO.
La Leda senza cigno, Milano, F.lli Treves, 1917.