Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #11

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

sarebbe entrato nella carriera universitaria, che gli si schiudeva dinanzi senza ostacoli;

avrebbe aspettato gli eventi, utilizzando la pace, che sembrava allora incrollabile, salvo a utilizzare con comodo, a suo tempo, anche la guerra.

Ma la voce della terra nativa lo chiamava, fascinatrice e fatale.

In quell’angolo infelice del mondo, intercettato dal suo centro naturale di vita economica e di coltura, soffocato dalla oppressione tedesca lenta sottile implacabile, c’era una missione da compiere modesta e sublime: fare delle classi proletarie rurali e cittadine del Trentino una forza viva e attiva nella storia, rivendicarne i diritti contro il misoneismo semifeudale delle classi superiori italiane, ma nello stesso tempo sottrarle al dominio della burocrazia austriaca e del clero;

svegliare la borghesia italiana dal torpore nazionale di una resistenza passiva, in cui ogni energia e ogni fede si dissolvevano, sospingerla a lottare risolutamente contro il regime austriaco, ma costringerla nello stesso tempo a riconoscere i nuovi diritti del popolo per averlo consenziente nella lotta nazionale:

fare, insomma, nello stesso tempo, organizzazione e conquista socialista ed eccitamento e difesa nazionale.

Con animo sereno, con visione lucidissima delle necessità a cui andava incontro, si seppellì per quindici anni in quel frammento d’Italia strappato all’Italia.