Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #99
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
A un dato momento un ordine è venuto, un manifesto è stato affisso sui muri: la guerra:
e il contadino delle pianure venete e quello delle montagne abruzzesi, hanno obbedito, senza discutere.
Nei primi tempi della guerra, i bersaglieri hanno valicato il confine, cogli inni sulle labbra e la fanfara alla testa dei battaglioni.
Dopo due mesi di sosta a Serpenizza, venuto finalmente l’ordine di riprendere l’avanzata, i bersaglieri hanno conquistato — al. passo di corsa, malgrado un turbine di cannonate — la Conca di Plezzo e si sono trincerati a quattrocento metri oltre la città, che gli austriaci hanno poi quasi completamente distrutta colle granate incendiarie.
Quando i bersaglieri narrano gli episodi di quella avanzata, vibra ancora nelle loro parole la soddisfazione e l’entusiasmo della conquista.
La vita di trincea — monotona e aspra — contrassegnata soltanto dallo stillicidio quotidiano dei morti e dei feriti, indurisce i soldati.
Parlar loro non si può.