Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #15
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
ma con l’animo, coi modi, con le facoltà e le qualità che aveva prima.
Bisognerà ricordare quello che accade adesso, intorno a noi, per tutti quelli che prendono parte, non solo come uomini ma anche come letterati, alla guerra; e i cronisti raccontano tante cose di professori, artisti, scrittori, che si sono spogliati delle proprie abitudini, e, vanno creando, per i nuovi bisogni, secondo il nuovo spirito dell’ora che passa, una letteratura nuova.
Vedete in Francia: letteratura di battaglia, di fede, di semplicità: commediografi e letterati mondani che fanno la cronaca delle trincee; e Barrès, Bergson, Boutroux, Claudel, Bédier; ciascuno nei giornali, nelle conferenze, negli opuscoli, s’è presa la sua parte attiva e utile di fatica; e Rolland che risponde a Hauptmann; e Péguy, e cento altri, che cadono in prima fila.
O in Italia; quante rivelazioni, spostamenti, di gente che nell’agitazione che ci trasporta ha cambiato figura:
gente seria, stimata, valente che ha lasciato vedere angustie insospettate dell’intelligenza, debolezze, bassezze dell’animo: e altri, accidiosi, che si sono svegliati; spiriti difficili, che si sono fatti semplici;
anime leggere, vane, che hanno obbedito a una voce austera di dovere.
Così diciamo e sappiamo che non c’è niente di vero.