Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #18

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Raffiche di mitragliatrici, di shrapnels a quello Dio e persino due o tre colpi che non si sa se di bombarde o di «spezzoni».

Per fortuna però non offesero nessuno e la burrasca passò tra i frizzi e le risa della truppa che potò iniziare tranquillamente la marcia verso l’una, ma come la notte era buia non fu senza difficoltà e avventure.

Per le stesse vie incerte, malagevoli, cominciammo a inerpicarci su per la montagna dalla quale eravamo discesi su per giù alla stessa ora pochi giorni fa.

Si trattava di raggiungere questi sbancamenti scavati qui sul rovescio occidentale del Cucco, ad angolo morto, dove dovremo aspettare ammassati in uno spazio di pochi metri quadrati un altro ordine, quello di avanzare.

Il difficile fu però trovare fra tanti che ce ne sono qui intorno, degli sbancamenti, quelli destinati a noi.

Fu un errare lungo, confusamente dispersi per boschi e borri, ruinando a ogni passo con risa e bestemmie, senza un’idea precisa né di dove eravamo, né di dove bisognasse andare.

Dei soldati che distaccavamo in ricognizione si smarrivano e non si vedevano più, altri tornavano senza aver trovato nulla, o con informazioni evidentemente errate.