Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #29
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Chi avrebbe mai creduto capace questo popolo, dopo quaranta secoli di storia faticosa, estenuante, gloriosa e infelice, di affrontare con tanto onore e tanta pazienza una guerra più costosa e spossante di tutte le guerre degli uomini, una guerra alla quale era tanto poco preparato:
Era, fra i grandi popoli, l’ultimo.
Tutti gli altri erano superiori a lui in qualche cosa, dinanzi al fatto enorme e spaventoso che riempie, da tre anni, il pianeta.
La Germania aveva un esercito formidabile, la volontà di primeggiare, la facoltà d’organizzare; l’Austria una burocrazia ben congegnata e fedele, una tradizione militare; l’Inghilterra il più grande impero, la più grande flotta, la più grande finanza del mondo; la Francia il vecchio spirito guerriero dei celti, mai spento attraverso rivoluzioni e democrazie, la potenza del risparmio, quell’orgoglio nazionale ingiusto ma stupendo che raddoppia ogni forza; la Russia la sterminatezza delle terre e degli uomini; l’America l’abbondanza di tutte le ricchezze naturali e in più la sovrabbondanza dell’oro.
Noi non avevamo nulla di tutte queste cose.
Avevamo meno di tutti, poco di tutto.
Meno uomini degli altri.