Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #25

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Penso con raccapriccio a quello che accadrebbe se certi istinti, per sè nobilissimi, se certe abitudini, per sè morali, avessero sempre il sopravvento nelle azioni individuali e nelle opere comuni.

E trovo il coraggio di dire a me stesso che gli italiani amano troppo la famiglia; hanno troppo bisogno della casa e della donna.

Questi elementi di forza e di bontà possono far diventare cattivo e vile chi non sappia al momento opportuno reagire contro di essi.

Basta passare in rivista i dialetti per vedere come quasi ovunque in Italia si definisca l’uomo attraverso i suoi rapporti familiari.

L’uomo non è concepito come cittadino, come soldato, o che so io: è anzitutto il figlio di mamma.

I sacri vincoli della generazione vengono così materializzati e resi fine a se stessi.

La famiglia, invece d’essere un nucleo costitutivo della società, diventa l’unica forma sociale sinceramente sentita.