Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #8

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Trascritte dalle tabelle nei diari le temperature, messe a posto le cartelle cliniche, cominciai a interrogare quelli che erano svegli.

C’è un toscano che si lamenta nel modo più grazioso, un veneto che mi ha già raccontato mezzi i fatti suoi, un sardo taciturno, un milanese che fa lo spiritoso in meneghino, un siciliano ansioso per quella benedetta licenza, perchè da oltre un anno non vede li «picciriddi», e uno non lo conosce ancora.

Mi duole perchè non riesco a capire tutto quello che mi dice.

V’è pure uno nato e domiciliato in Francia, che usa più volentieri del francese, e parla della patria con quel convincimento che purtroppo difetta ancora nell’educazione del popolo italiano.

Viene il registrante a interrogare ognuno:

nome, paternità, luogo di nascita, classe, corpo ecc., per il biglietto d’ingresso.

Poi viene il dottore, accorrono le suore, portando la cassetta del cotone e delle fascie, i pacchi delie garze e dei drenaggi, il vaso dei tubi, le bottiglie e i vasetti degli emollienti e dei disinfettanti, le bacinelle e i ripari, versano nei rispettivi catini l’acqua e l’alcool.