Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #188

Torna alla pagina di ricerca

AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Toscani, veneti, emiliani, abruzzesi, calabresi si rivelarono appassionati geografi, tanto che parecchi omaggi di solerti editori passarono nelle loro mani; omaggio sincero del mio animo a questa lodevole aspirazione del nostro popolo a spinger lo sguardo al di là dei confini del paese natale, a spaziare con la mente lontano, oltre i monti, oltre i mari.

Molti hanno visto, sanno, spinti dalle tristi esigenze della vita:

altri andranno forse un giorno, e intanto cercano di sapere, di conoscere i presi remoti, dei quali hanno udito parlar vagamente, con un linguaggio che ha destato nel loro cuore una folla confusa di sentimenti.

Alcuni calendari atlanti del De Agostini suscitarono tra i malati un vero entusiasmo:

si vedevano gli eleganti volumetti passare di letto in letto, nella rossa veste smagliante, che spiccava in modo strano sui bianchi lenzuoli, quasi a simboleggiare la fiamma persistente dell’idea in mezzo al fatale dissolversi della vita.

Quello che mi colpì, gettando una occhiata sulle pagine aperte dei calendari, fu il vedere che molti esaminavano seri le cartine cosmografiche, concentrando tutta la loro attenzione sul giro della terra intorno al sole, sulle fasi della luna, o sopra un lembo azzurro di cielo, dove rifulgevano le «vaghe stelle dell’Orsa».

Forse ricordavano i liberi lavoratori dei campi le notti limpide passate all’aperto, notti sorrise dalle stelle e dal candido bagliore lunare: