Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #6
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Non so se cuesti miei pochi righi vi arriveranno che le ho date a un pescatore che viene a pescare qui vicino e che mi vuole bene perchè vede quanto sono infelice.
Vi scrivo questi miei pochi righi per farvi sapere che sono anchora vivo ma non so se potrò ressistere tanto tenpo ancora perchè se dura ancora la guerra e dovrò restare anchora qualche altro mese qui morirò di fame e di fattiche.
Oh mamma mia se tu vedessi il tuo figlio come è ridoto:
Saria stato melio che fossi morto quela volta che mi hanno preso li austriaci sul San Michele, perchè almeno tu avresti pianto alora, ma adesso tutto saria finito e invece adesso ci hanno mandato qui a fare le trincee sula riva del mare e quando non si può più ci bastonano e l’altro giorno sono morti due di noi.
Mamma mia, ti prego in ginochio, va tutte le sere in chiesa a pregare per il tuo figlio la beata Vergine del Rosario e il nostro grande protettore San Antonio perchè solo lori posono fare la grazia di salvare il tuo povero figlio che muore di fame e di fattiche perchè si lavora quindici ore al giorno e ci danno di mangiare tre patate lesse e poi tante bastonate.
L’altro giorno il pescatore mi ha datto due pesci e li ho mangiati crudi che una volta mi avriano fatto schifo, ma quando è la fame tutto è buono.
Ieri che pensavo tanto al mio caro paese e a la mia mamma e mi cascavano tante lagrime dagli occhi, il sergente ungarese della guardia mi ha tirato una pedata e mi voleva butare in mare.