Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #126

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Gesto, questo, che parrebbe — come tutta la magnifica avventura - scaturito dalla fantasia d’un narratore di romanzi, se non fosse uno dei tanti oscuri episodii della realtà marinara italiana;

epi sodii di sacrificio e d’eroismo che non ebbero alcuna rinomanza pubblica, e che non trovarono altra consacrazione se non quella sinteticamente laconica d’un «capoverso» in qualche rapporto militare così concepito:

«Proposti per la medaglia:

Il guardiamarina di complemento Castrogiovanni Ignazio, per la calma e la serenità dimostrate durante il naufragio e nelle successive contingenze, nonchè per il nobile ed alto sentimento di fierezza che lo spinse a rifiutare l’aiuto nemico in un istante di pericolo e per l’iniziativa avuta, appena presa terra.

Questo giovane ufficiale ha saputo con il suo contegno ispirare fiducia ai suoi marinai, dei quali, ben si vede, s’era fin da prima assicurato l’affetto e la stima.

Il sotto - capo cannoniere Ricci Luigi, che nel momento del disastro, non perdendo la calma e la forza d’animo, si adoperò a salvare altri dell’equipaggio inesperti al nuoto, riuscendo nel proprio intento, ecc.»

Per molti giorni e settimane, i radiotelegrafisti delle nostre navi in crociera attraverso l’Adriatico, poterono intercettare le disperate siliabe di richiamo lanciate per le vie dell’aria dalle stazioni telefunken di Durazzo, di Cattaro, di Ragusa, di Sebenico e dagli apparecchi dei bastimenti austriaci alla fonda: