Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #76

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Il dorso del Monte Nero, dal lato austriaco, è inoltre solcato da strade militari che salgono dal nord, da Plezzo, le quali hanno facilitato un vasto spostamento di truppe e di artiglierie.

Al di là del crestone principale, un’altra catena di rudi vette si solleva, vette chiare, strane, che sembrano sfarinarsi in una sabbia grigia di cui i valloni si colmano: sono dette dai soldati le Cime Bianche a causa della loro apparenza.

Formano una vera seconda muraglia, vicinissima, sulla quale numerose batterie nemiche si appostano.

Fra lo schieramento delle Cime Bianche e il costone del Monte Nero, in fondo ad un valloncello arido, anguato e selvaggio, è il passo di Luznica, diventato una via di arrocco per le truppe nemiche lungo l’allineamento delle vette da difendere.

Enormi lavori hanno trasformato ogni sentiero in comodi passaggi.

Vi si lavora anche adesso, e sui sabbioni cinerei delle Cime Bianche si vede come un formicaio oscuro d’uomini all’opera sulle volute serpeggianti e rosate di nuove strade.

La nostra offensiva lungo le propaggini del Monte Nero urtava contro difficoltà formidabili.