Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #176
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Non uno potè fuggire.
Il colonnello che comandava la colonna, un fiero magiaro dai baffi brizzolati, fatto prigioniero, si muoveva come un automa, dignitoso e pallido, con una stupefazione negli occhi;
ma ogni tanto si fermava, si accasciava e piangeva.
Quando entrarono nelle zone abitate, giù nella valle, i soldati che lo scortavano si munirono di una poltrona e se la portavano dietro per porgerla al prigioniero nei momenti di sosta, quando la crisi di dolore lo fermava, trasognato e lagrimante.
Con quel nobile rispetto verso i vinti che hanno i nostri soldati, intorno all’ufficiale nemico sconvolto dalla sconfitta si faceva un cerchio di silenzio generoso.
LUIGI BARZINI.
Al fronte, Milano, F.lli Treves, 1917, pagg. 286 - 299.