Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #9

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Se si avverasse il caso che, nel corso degli avvenimenti, il mantenimento dello statu quo nel territorio balcanico, sulle coste e nelle isole ottomane dell’Adriatico e dell’Egeo divenisse impossibile e che — sia in conseguenza del procedimento di una terza Potenza, sia per altre cause — l’Austria o l’Italia fossero costrette a mutare lo statu quo con un’occupazione temporanea o duratura, questa occupazione potrà avvenire solo dopo precedenti accordi fra le due Potenze, in base al principio di reciproco compenso per tutti i vantaggi territoriali o d’altro ordine che una di esse venisse a conseguire oltre al presente statu quo e in modo da soddisfare le pretese giustificate d’ambe le parti».

Siamo stati accusati di tradimento.

Saremo accusati ancora per tanti anni di tradimento.

I nostri figlioli, appena esciranno d’Italia, appena apriranno un libro di storia tedesco, potranno trovarsi di fronte all’accusa che colpisce i loro padri e il padre del nostro futuro sovrano.

Bisogna che essi sappiano bene, perfettamente, incontrovertibilmente che chi tradì non fu l’Italia.

Per l’articolo VII dell’alleanza che ci legava all’Austria ed alla Germania, l’Austria aveva promesso di non mutare lo stato esistente nei Balcani con occupazioni temporanee o durature, senza precedenti accordi con l’Italia.

Invece nel luglio 1914 l’Austria, senza neppure avvertirci, imponeva alla Serbia condizioni di assoluto servaggio e non avendole il fiero piccolo stato tutte accettate, gli moveva guerra, occupando temporaneamente Belgrado.