Voci della Grande Guerra

Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #21

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AutorePrezzolini, Giuseppe
Professione AutoreScrittore, giornalista
EditoreR. Bemporad
LuogoFirenze
Data1918
Genere TestualeMemorie
BibliotecaBiblioteca Comunale di Trento
N Pagine TotXV, 398
N Pagine Pref15
N Pagine Txt398
Parti Gold2-405
Digitalizzato OrigNo
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Infatti il nostro ministro degli esteri, on. Di San Giuliano, sebbene fosse stato sempre animato dal desiderio di andare d’accordo con l’Austria, non mancò di far valere subito il nostro diritto, come prova il seguente telegramma, pubblicato nel Libro rosso austro-ungarico, del ministro degli affari esteri austriaco, Berchtold, all’ambasciatore d’Austria in Roma, von Merey:

I1 conte Berchtold al signor Von Merey.

(Telegramma).

Vienna, 25 luglio 1914.

L’ambasciatore italiano è venuto qui oggi ed ha annunziato a proposito del conflitto tra la Monarchia e la Serbia che il Governo reale italiano, nel caso che questo conflitto dovesse raggiungere il grado di una guerra e condurre all’occupazione del suolo serbo, anche provvisoriamente, si riserva il diritto di chiedere compensi secondo il contenuto dell’art. 7 della Triplice Alleanza.

Ma l’Austria si decise ad offrire compensi soltanto per la pressione di Bülow, ambasciatore della Germania.

E tutto il Libro verde, pubblicato dal nostro ministro Sonnino, succeduto al Di San Giuliano nella direzione degli Affari Esteri, verte appunto, prima sulla interpretazione dell’art. VII, interpretazione che finalmente fu accettata dall’Austria, e poi sulla estensione dei compensi.