Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #36
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Possono chiedere soltanto quello che l’Italia può dare perchè sanno bene essere inutile che il governo stipuli patti che il popolo italiano non consentirebbe a mantenere.
L’Italia non può dare, come dicevo poc’anzi, la promessa di una partecipazione attiva ad un conflitto anglo-germanico (questo era allora il punto pericoloso nei rapporti fra i due gruppi europei, mentre oggi il fatto determinante l’urto fra i due gruppi è il conflitto slavo-tedesco) nel senso di mettersi in armi contro la Francia e contro l’Inghilterra; questo gli im peri centrali non possono chiedere e non chiederanno.
L’Italia invece può dare la promessa di non attaccarli quando il conflitto scoppiasse».
Ebbene: qual’è oggi il contegno del governo d’Italia:
Esso pur dichiarando ne’suoi organi ufficiosi che il nostro paese non potrebbe sopportare modificazioni territoriali nella Penisola Balcanica si guarda dall’accumulare forze armate ai confini orientali.
Così per questo lato l’Austria-Ungheria è libera da ogni preoccupazione e può portare tutte le sue forze alle frontiere serba e russa.
Ognuno intende di quale incommensurabile valore sia per l’Austria e per la Germania questo leale contegno dell’Italia.